
Il gioco delle caramelle
Da piccola, mi dicevano di non accettare caramelle dagli sconosciuti. Adesso che sono grande, tutti quelli che conosco giocano con le caramelle virtuali sul telefono. Freud avrebbe di che dire…
Ma devo ammetterlo: ci ho giocato anche io! Sono arrivata a più di 350 livelli …. senza spendere un soldo.
Mi ci si era incastrato il cervello…così tanto che volevo quasi scriverci un altro libro sopra. Poi mi sono detta…no, reset e …. basta.. ma ci scrivo un post sopra!
E quindi vi riepilogo la shortlist delle mie considerazioni:
- E’ bellissimo, pieno di colori allegri e poi tutti ti sorridono…sembra il Paradiso!
- Ti fa sentire intelligente
- E’ divertente
- Sembra facile e poi va sul difficile
- In realtà trovano il modo di farti vincere sempre, secondo un algoritmo che è sempre lo stesso: all’inizio ce la fai subito, poi diventa quasi impossibile, perchè vogliono che paghi per sbloccare il livello; se sei testardo più di loro alla fine capiscono che te ne stai per andare, quindi ti fanno vincere
- E’ esplosivo
- Queste caramelle sembrano davvero buone
- Certo che la cioccolata ti mette proprio nella cacca…
- Quando sbagli ti dice “hai fallito”. Si sono sbagliati loro: sono loro quelli che falliscono se tu smetti di giocarci. Occhio all’inganno!
- E’ come la vita: puoi studiare a lungo una mossa, ma alla fine dei conti non saprai mai prevedere tutte le conseguenze che porta
- C’è una raccolta punti che non serve a niente, è del tutto inutile: ma per chi ci hanno preso?
- Sei libero, non esiste una sequenza unica, puoi fare quello che vuoi
- Occhio però…non tutte le mosse ti portano alla vittoria
- E poi hai le mosse contate, prima o poi devi fare i conti con la fine della partita.
- Il gioco invece non finisce mai
- E puoi chiedere aiuto agli amici: ma che senso ha se non ti aiutano neanche nella vita reale….!?!?! Ma poi… chi sono tutti questi sconosciuti che vogliono giocare con le caramelle con me?
- Che poi se sono più avanti di me di livello … machissenefrega?!?
- Non lasciare il gioco in mano a un bimbo under 3 anni…ti ritrovi che ti ha comprato tutti i livelli in 30 secondi
- Che se lo vede un bimbo under 3 anni è la fine….sta tutto il tempo con il dito lì e diventa più accanito di un ubriaco incallito
- E’ come la vita: a volte non hai tempo per pensare. Devi fare tutto in 30 secondi
- E guai a chi prova interromperti in quel lasso di tempo. Non puoi assolutamente lasciare. Chiamasse il Papa.
- E non dirmi che non te lo sei mai portato in bagno…che a provare un livello ci metti un attimo, a perdere pure
- ehi…dove sei finito? sono passati 10 minuti…
- Come ?!?! hai detto “questa è l’ultima poi smetto?!” nooooo. Sei entrato nel tunnel della dipendenza totale !!
- GAME OVER. BLACK OUT. SVEGLIA! GUARDA L’OROLOGIO: QUANTO TEMPO DELLA TUA VITA CI HAI PASSATO IN TOTALE?
Cosa avremmo potuto farci di tutto quel tempo? non lo so..magari passare all’azione…pensare a come aiutare qualcuno…pensare a come realizzare un progetto, un sogno.
Quando avevo 4 anni con i miei amici sognavamo una macchina in legno con le ruote. Ci mettevamo in cerchio a pensare: avevamo fatto il disegno dell’auto (progettazione), pensato ai materiali (acquisti), trovato chi ce l’avrebbe costruita (forza lavoro) e soprattutto avevamo anche trovato la strategia per convincere i “grandi” genitori a farci costruire la macchina (pianificazione marketing-commerciale). Ed è lì che abbiamo iniziato a sentirci dire “non ci sono i soldi”, quelli che tutt’ora chiediamo a tutti dalla mattina alla sera… (Freud…toc toc…ti dice niente tutto questo ?!?! )
Ma intanto avevamo sognato, avevamo impostato la nostra “impresa”.
Adesso invece, se un bambino ti chiede un’auto da guidare, tu gliela compri subito e mentre lui guida, tu giochi con le caramelle….chissà come sarà questo mondo tra 30 anni ? sono curiosa…