Archivio Categorie: Riflessioni

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Siete voi che non siete GREEN e non dovreste PASSare…

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C’è una malattia rara, che in pochi di voi conoscete, che si chiama Sensibilità Chimica Multipla, che rende la gente come me ipersensibile a qualsiasi componente chimico presente nell’ambiente circostante.

Quelli come me, vorrebbero dire a quelli come voi, tante cose.

La prima è che quando usciamo di casa e ci mettiamo in macchina, l’aria per noi diventa immediatamente irrespirabile. Decine di veicoli (motorini, auto, furgoni etc), emettono quantità di CO2 chiaramente illegali. Però nessuno gli fa la multa. Nessuno gli dice di stare attenti quando accelerano, altrimenti ci fanno male da morire.

Un’altra cosa che vorremmo dire, alle persone che fumano, è che ci dispiace che abbiano deciso di farsi così tanto del male. Il fumo uccide. Soprattutto quelli come me, anche se vi stiamo a 3 metri di distanza.

Per voi è facile fare i capricci e dire: “io mi siedo fuori del bar, che me ne frega del ristorante al chiuso”. Se io ho fame ed entro al bancone del bar, non c’è niente che io possa ordinare, perché niente è biologico. E se mangio qualcosa di quello che hanno senza l’antiallergico, non respiro per almeno mezz’ora.

Se entro in un ristorante  e gli chiedo qualcosa di biologico, il cameriere non sa cosa significa… non c’è, il biologico, sulla lista. Non possiamo mangiare niente alla come capita, senza  rischiare di stare male.

Questo vale anche per l’acqua. Non per il vino, l’aranciata, la birra, la coca-cola. No. L’ACQUA. Dobbiamo vedere quanti nitriti e nitrati contiene, per evitare di stare male.

Ogni respiro è per noi un dono. E ringraziamo, se ne abbiamo ancora un altro a disposizione.

Per noi vivere così è la normalità.

Se entriamo in un ospedale…anzi no, noi non ci vogliamo entrare in un ospedale, perché non saprebbero come curarci lì, nè come darci da mangiare.

Poi ci sono i profumi…quelli chimici…tipo il dopobarba o quello che vi hanno regalato a Natale e mettete quando uscite di casa per fare colpo con qualcuno. Ecco, anche se state a 5 metri di distanza, rischiamo di vomitarvi addosso. Non così tanto per dire, ma veramente.

Per noi la mascherina FP2 è troppo leggera, ne vorremmo usare una più pesante.

Il nostro corpo lo sa, tutto quello che è finto. E non lo accetta. Per questo alla fine preferiamo starcene da una parte in mezzo alla natura e lontano dagli assembramenti sociali, col grande dispiacere di non poter stare a contatto con gli altri.

Quindi voi chiedete a me se ho il GREEN PASS ?!?  mmm….lasciatemelo dire:

Siete voi che non siete GREEN e non dovreste PASSare….


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La Parabola della Palestra

***LA PARABOLA DELLA PALESTRA***


La preghiera è come la palestra: all’inizio, se non ci sei abituato, non ti ci addentreresti mai. Vedi solo fatica e sudore. Quando la inizi, capisci che c’è anche qualcosa di buono, ma se continui, è perchè vai sulla fiducia: altri ti hanno detto che ti farà stare bene. In quella fase, c’è una parte di te stesso che fa resistenza e un’altra che esegue l’ “esercizio”. Alla fine dell’ora, ti accorgi che nonostante le fatiche, stai meglio di prima.

Così ti riproponi di continuare…non si sa mai che abbiano ragione gli altri. Anche se molti, con tutte quelle ore di pratica alle spalle, al momento ti sembrano solo un branco di invasati.I giorni dopo sei tutto acciaccato…fare palestra ti ha mostrato tutte le tue pecche, le fragilità e i punti deboli da migliorare. Pensi che non ce la farai mai, che ti aspetta troppa sofferenza e quindi sei fortemente tentato di lasciar perdere. Infatti in questa fase, molti desistono, continuano a mangiare schifezze e si tengono la pancia dell’orso Yoghi…fino al giorno in cui non arriva un esperto a dirgli che è ora di cambiare, altrimenti perdono la vita.

Altri invece tengono duro e vogliono essere fedeli all’impegno preso: hanno intravisto una luce e hanno capito che con la pratica c’è la chiave di svolta, quella che ti dà l’elisir di lunga vita.

Questi sono quelli che a lungo andare vengono premiati: rimodellano sè stessi, diventano improvvisamente felici e si chiedono: “ma come ho fatto a stare senza prima?”…e soprattutto, quando altri li vedono, si chiedono: “ma come ha fatto quello/a a diventare…così..?”

Poi c’è la fase finale: diventi un palestrato doc. Ogni parte di te rasenta sempre di più la perfezione.

Lo sai ma non lo dici, perchè l’immagine vale più di mille parole. Inoltre hai capito che fare palestra è una cosa talmente tanto bella e positiva, che alla fine non puoi non coinvolgere anche gli altri….fargli capire che hanno bisogno di fare sport…sentirsi rinascere………e quindi inizi a dare consigli proprio a quelli che vedi più acciaccati, perchè sono come eri tu all’inizio.

E qui…hai la prova della Verità: se hai fatto bene quello che dovevi fare, allora gli altri riconosceranno in te il Maestro.

Zoppola, Gesù sostituito con Perù nella canzone di Natale ...

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Black Friday: il giusto valore o tutto gratis?

E ci risiamo. Di nuovo il Black Friday. Il Venerdì nero. Chissà perchè lo chiamano così….Non potevano chiamarlo il Venerdì Bianco? Ah no….adesso c’è chi si è inventato un altro colore….per aggiungere il marketing al marketing…

Bella trovata…

Vabbeh….

15 anni che lavoro. Ovunque vado rivedo la solita storia: gente con i soldi che non vuole pagare e gente senza soldi costretta a pagare.

Mi chiedo quand’è che si potrà mai vedere degli adulti fare la cosa giusta, non quella più conveniente.

Cioè…voglio dire…mettiamoci una mano sulla coscienza: è questo il futuro che vogliamo lasciare ai nostri figli?

Mi spiego meglio…per tutto l’anno è una competizione continua per vincere sulla concorrenza, una lotta all’ultimo sangue per riuscire a ottenere il giusto margine. Poi arriva il Black Friday e si aggiunge il ribasso al ribasso..

Ci sono persone che ambiscono al gratis su tutto, anche quando hanno promesso di pagare.

Ma i costi? non ci sono costi in questa strategia? vorrei chiederlo ai dipendenti delle aziende del Venerdì nero.

E’ che secondo me dovremmo metterci d’accordo: o tutti pagano il giusto prezzo, o nessuno paga più niente.

Proviamo a vedere la differenza…

 

Opzione A: Pagare il giusto prezzo

Il giusto margine

Il giusto guadagno

Il giusto valore del tempo dedicato

Il giusto valore delle tasse da pagare

Il giusto valore di un prodotto o servizio, risultato di infiniti sacrifici

Il giusto valore della pazienza

Il giusto valore della dedizione

Il giusto valore dell’esperienza

Il giusto valore della conoscenza

Il giusto valore dell’impegno

Il giusto valore dell’onestà

Il giusto valore del rischio

……

 

OPZIONE B: nessuno paga più niente

Gratis il black Friday

Gratis le spedizioni

Gratis le promozioni

Gratis i social network

Gratis la musica

Gratis i film

Gratis i divertimenti

Gratis i programmi open source e non

Gratis i corsi di formazione

Gratis L’ACQUA

Gratis LA CORRENTE ELETTRICA

Gratis il GAS

Gratis il CIBO AI SUPERMERCATI

Gratis i VESTITI

Gratis la CASA

Gratis la SANITA’

Gratis la SCUOLA

Gratis la CULTURA

Gratis la POLIZIA

Gratis la POLITICA

Gratis lo SPORT

 

Secondo me, bisognerebbe riuscire a realizzarle entrambe…sia la A che la B.

E’ difficile da credere, vero?

Cosa bisogna fare perchè accada? Non lo so….ma perchè accada bisogna crederci….

Io so solo una cosa….che arriva pure per chi è abituato al sesso a pagamento…il momento di voler avere anche L’AMORE GRATIS.

 

 


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Riflessioni politiche prima di andare ai voti

Grazie a tutti per le riflessioni politiche  che in questi giorni vedo sempre su internet, anche attraverso immagini e video satirici molto eloquenti.

Vorrei aggiungere la mia di opinione,  di cittadina qualunque che dovrà andare ai voti alle prossime idi di Marzo.

 

Innanzitutto parliamo del fenomeno “stranieri”.

Voi li chiamate “immigrati” e “clandestini”, ma per me sono ANIME. Lo so, molti di loro potrebbero venire a tagliarmi la testa, visto che sono Cattolica dichiarata, ma il “mio” amato Gesù ha detto “amate i nemici” e “porgete l’altra guancia”.

Da Cattolica so che dovrei saper fare i conti con la povertà, invece mi rendo conto che in Nigeria o in Marocco o in Pakistan, io non ci vivrei neanche un giorno…mentre c’è chi ci ha resistito più di 20 anni!!!

Sono così abituata alla pace e al benessere che se passassi una notte sul barcone come hanno fatto loro, avrei bisogno di anni di psicoterapia per liberarmi dell’incubo vissuto in una sola notte in mezzo al mare. Per la maggior parte di queste persone invece è il trauma più lieve della loro vita.

E ai loro occhi noi siamo quelli che vorrebbero rispedirli all’inferno domani mattina o che continuano spesso a fargli vivere l’inferno anche in Italia.

Se non ci fosse il contributo economico dello Stato penso che ad oggi ne saremmo morti molti di più, di italiani. Certo, lo so che molti non si comportano come dovrebbero, ma non sta a me giudicare chi ha più diritto a che cosa. So che anche io dovrò rendere conto a Dio della mia vita, prima o poi.

 

Io e gli “stranieri”

Per quello che riguarda la mia esperienza personale, io con le persone con origini non connazionali mi ci sono sempre trovata benissimo. Ho sempre avuto e continuo ad avere esperienze molto positive, qualsiasi siano il Paese e la religione d’origine: in famiglia, a scuola, al lavoro, fuori dai supermercati.

Ho sempre amato il confronto e molti di loro mi hanno fatto sentire accolta anche se mi trovavo già a “casa mia”. In realtà, se voi cominciaste a viaggiare spesso, vi rendereste conto che la storia del “confine” è la più “stupida” invenzione degli esseri umani.

Anche per quanto riguarda la storia mediatica che degli stranieri non ci si può fidare perchè sono molto violenti, non me la bevo, anche se abito a pochi chilometri da Macerata.

Anzi, ne approfitto per farvi sapere che i Maceratesi sono persone meravigliose.

Dicevo…non me la bevo, perchè ogni donna lo sa, di essere fragile e vulnerabile, anche qualora si trovasse circondata solo da dei volti “bianchi”. Può capitare, di essere sfortunata, a una donna, in qualsiasi posto si trovi e contro la sua volontà. Così come anche ai bambini, ovviamente, non dimentichiamoli.

E con questo non voglio assolutamente giustificare chi commette del male, anzi. Penso che il male vada giustamente punito, anche se sono qui a invocare la misericordia di Dio.

 

Parliamo di noi italiani.

Se me lo chiedete, io vorrei smettere di vedere aziende e artigiani italiani che fanno il nero, perché la maggior parte delle tasse sono  sulle mie spalle di lavoratrice dipendente. Aziende e artigiani diranno che non potrebbero sostenere tutto il peso delle tasse (anche se di aziende e artigiani che fatturano tutto ce ne sono moltissime) e che si sono stancati di dare inutilmente i soldi a politici e stranieri. Tuttavia quando hanno bisogno del pronto soccorso, vogliono essere tutti curati prima e meglio di me, chè io le cliniche private non me le posso permettere tanto quanto loro.

Molti italiani sono dei forestieri, emigranti:  quanti cambiano mariti e mogli, abbandonano i figli, cambiano lavoro, si spostano in altre città, in cerca di un futuro migliore? pure io sono una di quelli, anche se non mi sono mai mossa dalla mia regione.

Quanti italiani sono in grado di essere felici nel loro presente e di dare un contributo costruttivo alla società giorno per giorno? Solo Dio lo sa.

Vorrei che ogni cittadino italiano si chiedesse se nel suo piccolo ha sempre fatto del proprio meglio nella vita per rendere questo mondo migliore: io lo so che non l’ho fatto…per questo ho deciso di smettere di dare la colpa agli altri per la mia infelicità o perchè non è il mondo che vorrei.

 

Andiamo ai Politici.

Mi chiedete chi voterò? Non lo so, ma voterò, perché c’è chi è morto per permettermi di votare.

Forse nessuno degli attuali candidati  politici è all’altezza della situazione, ma di sicuro è più “alto” di me, perché io lo so, che non sono mai “scesa in campo” con nessuno di loro, e non mi sono mai candidata…anche se forse potrei essere una diplomatica migliore di loro.

Certo, io vorrei che loro guadagnassero molto di meno e soprattutto che lavorassero a pieno ritmo e con onestà come faccio io.

Ma più di tutti vorrei che tutti i politici che siederanno a quelle poltrone, si soffermassero a riflettere sul fatto che il valore più grande della loro vita è nella responsabilità che gli verrà affidata.

Vorrei che potessero ricordare a sè stessi questo:

“Il Popolo mi ha dato la sua fiducia, il Popolo crede in me, io posso fare qualcosa di concreto per il mio Popolo…e il mio Popolo è tutto il mondo. Non potrò essere felice finchè qualcuno nel mondo resterà infelice. E io lo so che qualcosa per migliorare la situazione posso farla.”

Cari futuri politici che mi rappresenterete, per favore promettetemi che non passerete il tempo a parlare e litigare…

ma a  COSTRUIRE INSIEME IL FUTURO MIGLIORE CHE TUTTO IL MONDO VUOLE.

Grazie

Nicoletta C.


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Il gioco delle caramelle

Da piccola, mi dicevano di non accettare caramelle dagli sconosciuti. Adesso che sono grande, tutti quelli che conosco giocano con le caramelle virtuali sul telefono. Freud avrebbe di che dire…

Ma devo ammetterlo: ci ho giocato anche io! Sono arrivata a più di 350 livelli …. senza spendere un soldo.

Mi ci si era incastrato il cervello…così tanto che volevo quasi scriverci un altro libro sopra. Poi mi sono detta…no, reset e …. basta.. ma ci scrivo un post sopra!

E quindi vi riepilogo la shortlist delle mie considerazioni:

  1. E’ bellissimo, pieno di colori allegri e poi tutti ti sorridono…sembra il Paradiso!
  2. Ti fa sentire intelligente
  3. E’ divertente
  4. Sembra facile e poi va sul difficile
  5. In realtà trovano il modo di farti vincere sempre, secondo un algoritmo che è sempre lo stesso: all’inizio ce la fai subito, poi diventa quasi impossibile, perchè vogliono che paghi per sbloccare il livello; se sei testardo più di loro alla fine capiscono che te ne stai per andare, quindi ti fanno vincere
  6. E’ esplosivo
  7. Queste caramelle sembrano davvero buone
  8. Certo che la cioccolata ti mette proprio nella cacca…
  9. Quando sbagli ti dice “hai fallito”. Si sono sbagliati loro: sono loro quelli che falliscono se tu smetti di giocarci. Occhio all’inganno!
  10. E’ come la vita: puoi studiare a lungo una mossa, ma alla fine dei conti non saprai mai prevedere tutte le conseguenze che porta
  11. C’è una raccolta punti che non serve a niente, è del tutto inutile: ma per chi ci hanno preso?
  12. Sei libero, non esiste una sequenza unica, puoi fare quello che vuoi
  13. Occhio però…non tutte le mosse ti portano alla vittoria
  14. E poi hai le mosse contate,  prima o poi devi fare i conti con la fine della partita.
  15. Il gioco invece non finisce mai
  16. E puoi chiedere aiuto agli amici: ma che senso ha  se non ti aiutano neanche nella vita reale….!?!?! Ma poi… chi sono tutti questi sconosciuti che vogliono giocare con le caramelle con me?
  17. Che poi se sono più avanti di me di livello … machissenefrega?!?
  18. Non lasciare il gioco in mano a un bimbo under 3 anni…ti ritrovi che ti ha comprato tutti i livelli in 30 secondi
  19. Che se lo vede un bimbo under 3 anni è la fine….sta tutto il tempo con il dito lì e diventa più accanito di un ubriaco incallito
  20. E’ come la vita: a volte non hai tempo per pensare. Devi fare tutto in 30 secondi
  21. E guai a chi prova interromperti in quel lasso di tempo. Non puoi assolutamente lasciare. Chiamasse il Papa.
  22. E non dirmi che non te lo sei mai portato in bagno…che a provare un livello ci metti un attimo, a perdere pure
  23. ehi…dove sei finito? sono passati 10 minuti…
  24. Come ?!?! hai detto “questa è l’ultima poi smetto?!” nooooo. Sei entrato nel tunnel della dipendenza totale !!
  25. GAME OVER. BLACK OUT. SVEGLIA! GUARDA L’OROLOGIO: QUANTO TEMPO DELLA TUA VITA CI HAI PASSATO IN TOTALE?

Cosa avremmo potuto farci di tutto quel tempo? non lo so..magari passare all’azione…pensare a come aiutare qualcuno…pensare a come realizzare un progetto, un sogno.

Quando avevo 4 anni con i miei amici sognavamo una macchina in legno con le ruote. Ci mettevamo in cerchio a pensare: avevamo fatto il disegno dell’auto (progettazione), pensato ai materiali (acquisti), trovato chi ce l’avrebbe costruita (forza lavoro) e soprattutto avevamo anche trovato la strategia per convincere i “grandi” genitori a farci costruire la macchina (pianificazione marketing-commerciale).  Ed è lì che abbiamo iniziato a sentirci dire “non ci sono i soldi”,  quelli che tutt’ora chiediamo a tutti dalla mattina alla sera… (Freud…toc toc…ti dice niente tutto questo ?!?! )

Ma intanto avevamo sognato, avevamo impostato la nostra “impresa”.

Adesso invece, se un bambino ti chiede un’auto da guidare, tu gliela compri subito e mentre lui guida, tu giochi con le caramelle….chissà come sarà questo mondo tra 30 anni ? sono curiosa…


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L’Annunciazione ai Tempi nostri

Buonasera,

questa sera mi permetto una riflessione che esula dal mero contesto aziendale. O meglio…prendo spunto da un refuso del mio libro…per fantasticare con la mia solita ironia su quello che accadrebbe al giorno d’oggi se Maria dovesse andare a dire a Giuseppe che è venuto un Arcangelo a parlarle.

Dunque…innanzitutto, forse ai tempi nostri, secondo me…con tutto il male che c’è in giro….di Sacra Famiglia invece che una, ce ne vorrebbero 144mila… così almeno siamo ben sicuri di essere distribuiti sul territorio per ripristinare il bene nel mondo.

Poi…pretendere da Maria di essere illibata a 15 anni ai giorni nostri…mmm….semmai pura nel cuore e completamente immersa in una vita di amore incondizionato verso Dio e verso il prossimo si…

Infine…Giuseppe e Maria non possono essere promessi sposi. Invece potrebbe essere vero il contrario, che i genitori si battono per allontanarli:

“Maria, trovati uno con una bella laurea! che te ne fai di un falegname che lavora di domenica? sarà uno squattrinato, oggi vanno tutti all’Ikea!”

“Giuseppe, lascia perdere quella là! non lo vedi quant’è giovane? ti mette nei casini quella…e poi stai sicuro che una così, a te non te la darà mai!”.

Quindi va da sè che Giuseppe e Maria, al massimo si conoscono e più o meno si ignorano.

Comunque, dicevo. Immaginiamo Maria che, dopo essere stata illuminata dall’Arcangelo sul suo futuro, va in cerca di Giuseppe.

Cammina cammina, cerca e cerca…e intanto pensa “si…e come glielo dico io a Giuseppe che m’è venuto a parlare un Arcangelo?!?! a me ?!?!? e quando mi crederà mai…”

Cammina cammina e…..Eccolo lì davanti!

Lei lo guarda da lontano…lui si gira e pensa: “mmmm…Maria?! e cosa vuole adesso da me?”

Maria si avvicina…timidamente…pensando..”inizio a parlargli…provo a prenderla alla larga..vediamo un pò come reagisce”.

Maria: “Ciao Giuseppe”

Giuseppe: “mmm…ciao” facendo finta di non guardarla negli occhi. Lui se la tira un pò…e intanto si accende una sigaretta con l’aria da “non me ne frega niente”, perchè ha visto in televisione che così fanno quelli fighi.

Maria, intimidita prova a dire: “no..niente..mi chiedevo..non è che per caso…magari noi due..io e te… fare subito una famiglia insieme…eh? che ne pensi?”

Giuseppe, ridendosela sotto i baffi a vedere la simpatica goffaggine di questo faccino angelico,  balbettando come un analfabeta, le risponde: “mmm..no”.

Maria, presa contropiede risponde: “ah…ok…non fa niente”. E se ne va con la coda fra le gambe pensando “mamma che figuraccia che ho fatto…! si l’Arcangelo a lui….e chi glielo racconta? vabbeh…sarà per la prossima volta dai”.

Giuseppe la vede andar via pensando fra se e sè “che strana…carina però…peccato che io sono il doppio più grande di lei..una famiglia subito…come le viene in mente….non ci siamo neanche mai baciati…”

Passano i giorni…Maria non si dà pace…Giuseppe pensa ai fatti suoi…ad altre amiche da frequentare…smessaggia sul cellulare, si beve una birra con gli amici e guarda la partita. Ogni tanto ci pensa a Maria, a quella pace che prova dentro al cuore quando parla con lei…però poi razionalizza tutto subito e conclude: “mmm…mi sembra un pò svalvolata a dire la verità…direi anzi,  fuori dalla realtà”.

Maria nel frattempo non si arrende. Vuole compiere la missione fino alla fine. Non può andare dalla madre a dirle che è venuto un Arcangelo a parlarle, altrimenti la porterebbe da un neurologo. Non può dirlo alle amiche che credono solo alle fatine dei cartoni animati. Non può dirlo al padre che le farebbe le analisi del sangue per vedere se si è drogata. Lo dice al simpatico prete, fiduciosa, ma questo le risponde: “figliola, con tutto il male che c’è in giro al giorno d’oggi..ti sarai sbagliata….ti sei fatta dare una benedizione? non è che per caso sei posseduta? “. Allora Maria capisce che deve fare tutto da sola, inizia a somatizzare l’ansia e si chiede se non è il caso di comprare i fiori di Bach.  Nel frattempo  ha un’idea…ruba al padre tutti i libri di PNL e comunicazione efficace che si è comprato per avere successo nelle vendite commerciali…così può prepararsi il discorso!

Purtroppo, lei di Giuseppe non sa un gran che. Solo che se lo deve sposare. Non sa dove trovarlo. Non sa più dove lavora. Non sa più dove abita. Al cellulare non risponde. Sui social networks non vuole starci. Amici in comune  ne hanno giusto un paio, ma sono completamente inaffidabili, invidiosi e giudicanti. Meglio lasciar perdere, sono buoni solo a mettere i bastoni fra le ruote.

Nel frattempo Giuseppe sa che Maria lo sta cercando. Ma lui si sente inadeguato. La vede molto diversa dal suo mondo e pensa di non poterla rendere felice. Appena la vede, sente una grandissima potenza, come se si aprissero i cieli sopra di lui…e si sente investito di una grande responsabilità..così l’unica cosa che ha voglia di fare è fuggire. Quindi non si fa trovare. Poi un giorno camminando, all’improvviso se la trova davanti.

Lei: “Giuseppe, devo parlarti”

Lui, sapendo bene che quando una donna inizia così, non si preannuncia niente di buono, risponde: “mah…a me sembra che non ci sia niente da dire. ciao”

E si volatilizza via. Di certo non sta li a pensare che lei è incinta, visto che  di sicuro lei non è il tipo di ragazza che fa la facile con gli altri..

Maria è affranta…un’altra occasione persa. Parlare con Giuseppe è più difficile che parlare con l’amministratore delegato di una multinazionale.

Giuseppe è stanco, non vuole avere niente a che fare con lei che si vuole sposare, non sa come spiccicarsela di dosso ed è troppo dolce e innocente quella ragazza per poterla denunciare di stalking. Lui neanche si chiede perchè lei insiste così tanto con lui. Vuole solo sentirsi rispettato perchè ormai ha detto “no” e se è no è no, quindi non se ne parla.

Finchè un giorno lei ha un’idea meravigliosa! gli manda un sms:

” L’Arc. Gabriele mi ha mostrato il progetto per noi: è una creazione divina. Chiede il tuo contributo  per accogliere un bambino prodigio. Ti va di aiutarmi? Grazie. Maria”.

Giuseppe apre il messaggio, lo legge e pensa: “Ecco lo dicevo io che c’era la fregatura dietro…questa vuole solo i soldi, come tutte le altre.”

Così cestina il messaggio e si rimette a guardare la televisione con la sigaretta in mano. Dopo un pò si addormenta… e ha un sogno molto vivido, in cui vede l’Architetto Gabriele con delle ali alle spalle, che gli apre le porte del Paradiso e, con le chiavi in mano, gli dice “devi andare da Maria e farla tua sposa. Maria aspetta un Figlio.”.

La mattina Giuseppe riapre gli occhi e pensa: “Certo che il film di ieri sera mi ha proprio suggestionato!” e ritorna tranquillamente al suo lavoro.

Fine della storia.

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Eh …quando le donne dicono che gli uomini devono darsi una svegliata! 😀 Fa ridere eh?… quando si dice la differenza fra la realtà e la Verità…Al giorno d’oggi  forse Gesù neanche nascerebbe…. scusate il cinismo. Per fortuna che è nato 2000 anni fa, quando gli uomini credevano ancora agli angeli. 😉

 

@Copyright Nicoletta Cantori


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Nuovo TEST di Ammissione: La Delega

Quando Gesù delega all’apostolo Pietro il suo futuro lavoro di Papa, dicendogli: “Pasci le mie pecore“…” [Vangelo di Giovanni 21.15-19], Gesù gli fa un piccolo TEST di ammissione: “Pietro…mi ami tu?” ….

Secondo te, qual è stata la risposta?

a. Si

b. No

c. Ti voglio bene

Aiuto alla comprensione:  Pietro gli rispose il punto c: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene!  E sapete quante volte Gesù ripete la domanda??? Tre! tutte e Tre le volte Pietro gli risponde come se avesse avuto a che fare con la sorella…

Eppure Gesù gli delegò lo stesso il lavoro più importante del mondo…..!!!! Gliel’avresti mai delegato tu? Gesù ci insegna:  “Santo Pietro… non sarai in grado di amare come Me, ma intanto datti da fare in quello che ti richiedo io…per me vai benissimo così come sei, perchè Io Ti Amo”.

E’ forte Gesù….ma Chi sarà stato mai?? 🙂


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coscienza

Cos’è la coscienza?

Ti sei mai chiesto cos’è la coscienza?

Io solo ultimamente mi sono fermata a rifletterci….La coscienza è la consapevolezza del fatto che noi abbiamo un’anima vivente al di là del corpo. E’ la nostra anima e non quella di qualcun altro e attraverso di essa entriamo in contatto con l’anima degli altri.

E…ti sei chiesto anche cos’è la coscienza sporca? io si…cioè, pure tu lo saprai…che è quando sei consapevole di aver fatto qualcosa di male e lo vuoi nascondere.

Secondo me, avere la coscienza sporca è come andare a un meeting senza essersi lavati i denti dopopranzo… sentendoti non completamente in ordine e che…chissà…se non hai uno specchio, potresti avere una fogliolina verde incastrata che vedono tutti, ma nessuno (a meno che non sia un amico stretto) ti consiglierà di togliere. Perciò, mentre  sarai preso a parlare con il tuo cliente, sotto sotto starai pensando “ma si vedrà che ho i denti sporchi?”. A volte, purtroppo, la risposta è si. Dipende da cosa hai mangiato e come. Dipende da se hai dei buoni amici che ti dicono se hai la foglia verde dietro l’incisivo. Dipende da se ti sei lavato i denti.

Prima di tutto, il giudice di te stesso sei tu. Solo tu puoi sapere se la tua coscienza è pulita o sporca veramente. Se hai la coscienza pulita, sai già che non hai nulla di cui vergognarti. Che puoi sorridere allegramente tutte le volte che vuoi e che il tuo sorriso sarà sinceramente ammirato da tutti.

E invece…se avessi la coscienza sporca….ti sei mai chiesto come si fa a ripulirla? mica crederai che basti un dentifricio…

🙂 🙂 🙂

 


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Tondo o Quadrato?

Sono circondata da ingegneri….da tempi immemori.

Sono cresciuta tra i cubi di rubik e indovinelli di matematica…ma al tempo stesso  leggevo milioni di libri ricchi di storie fantastiche.

Mi chiedevano: preferisci l’italiano o la matematica?

Boh! eterno dilemma…

Da grande ho incontrato un ragioniere che lavorava per un artista.

L’artista vedeva il mondo a colori e disegnava linee dall’irrepetibile forma circolare.

Il ragioniere apriva un  foglio di excel con calcoli in bianco e nero  e vedeva tutti quadrati….

Mi sono chiesta: meglio tondo o quadrato?

Mmm…mi sono detta… se il cuore è tondo e la mente è quadrata….allora nel dubbio . . . seguo il cuore!


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Falegname o Dio

Falegname o Dio?

Caro Gesù…mi spieghi per favore come ti è venuto in mente…(io dico) di non fare il falegname?

Voglio dire: tuo padre aveva un lavoro stabile e sicuro.

Tu il tuo mestiere lo sapevi fare…potevi passare il resto della tua vita ad occuparti di Design Artigianale….no???

Posto fisso, raccomandato, clientela fidelizzata, nessun cartellino da timbrare…cosa volevi di più dalla vita???

Vabbeh,  capisco che forse non eravate a norma con le misure di sicurezza dei cantieri, però dai….lo sanno tutti che alla fine si riesce ad andare avanti lo stesso chiudendo un occhio.

E invece….mi spieghi come Ti è venuto in mente di partire un giorno, anzi, per 40 giorni, nel deserto? così, su due piedi, da solo e senza neanche il cellulare! Sai che colpo gli avrai fatto venire a Tua Madre?  No, perchè – voglio dire- chissà quante volte Tua Madre Ti avrà detto e ripetuto che nel deserto ci sono i serpenti…..e poi sei partito così, senza neanche lo zaino con i vincisgrassi dentro…nè due bocconcini semplici di pollo arrosto per fermare la fame a merenda….niente! niente di niente….neanche la borraccia dell’acqua…Ma io dico….nel deserto non ci sono mica i ristoranti, le mense o i centri commerciali…!

Per non parlare poi del fatto che,  quando – ringraziando DIO –  te ne sei ritornato a casa sano e salvo, avevi in testa questa STRANA STORIA DI DIRE LA VERITA’!

Ma Gesù………..Gesù………mi tocca insegnarti tutto: MA NON LO SAI CHE A QUESTO MONDO SE DICI LA VERITA’ TI AMMAZZANO???

🙂

 


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